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venerdì 18 aprile 2008

I nuovi mostri

Carissimi,
il mio personalissimo editoriale nasce con l'intento di parlare dei Togon e dell'attualità ad essi correlata. Né più né meno. Ma visto che nessuno scrive nel blog (eccezion fatta per il mitico Quoz) e non circola ancora nessuna nuova sulla scomparsa della Nonna, dedicherò questo mio editoriale non a voi,
emerite merde, ma ai nuovi mostri.
Quando ero piccino, facendo zapping spesso capitavo su MTV. Era l' MTV buono, quello dove parlavano solo in inglese.
Roba forte.
Non di rado, potevi beccarti uno di quei fantastici live dei Black Sabbath. Pentole fumanti, streghe, scenografie esoteriche e poi c'era Lui.Ozzy. Sempre folgoratissimo ed ipercarismatico. Se
eri fortunato ti beccavi il live dove si era pappato un pipistrello vivo. Ancora adesso ho i brividi: un trauma.
Altre volte potevi imbatterti nella raffigurazione umana della droga: Iggy Pop. Con il sguardo glaciale ed incartapecorito, vera icona del suo genere. Lui era l'uomo droga.
Mi facevano paura. Bastava cambiare canale ed ecco che riconquistavo la mia serenità.
Passavano gli anni ed altri mostri facevano la loro comparsa: venne il te
mpo di quello sciroccato di Marylin Manson e dei suoi video morbosi. Anche la scena nazionale reclamava i suoi miti, ed ecco come per magia Stefano D'Orazio dei Vernice. Chi è? Male ragazzi, vuol dire che vi siete persi un mostro sacro del pop nazional popolare. Nel senso che era proprio brutto.
Al primo principio di turbamento, bastava spegnere l'apparecchio televisivo e loro come d'incanto sparivano.

Negli ultimi anni è sopraggiunta una nuova razza di mostri, dalle fattezze immonde. Psiconani dal
piglio imperialista, bavosi mortadelloni afflitti da ebetudine stuporosa, orripilanti gobbi dalla voce metallica.
E ne ho citato solo qualcuno. Per questi non c'è l'antidoto. Non basta
spegnere la tv. Un incubo che ti perseguita ovunque ed in ogni momento, l'aspetto più deludente di questa storia è che alcuni li abbiamo creati noi.

Intanto Fausto ha fatto la valigia. Dentro ci ha messo la
falce impolverata ed il suo bel martello. Povevro Fausto. La pacchia è finita, sono passati i bei tempi a grattarsi i coglioni tutta la giornata,fumando toscanelli. Da domani tocca lavorare. Un lavoro vero nel mondo reale. Da precario.

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