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mercoledì 24 dicembre 2008

La calda vigilia di Natale

Cari aiutanti del pappone natalizio,
è la solita meravigliosa vigilia di Natale. Feste, bagordi, neve che cade fino a seppellirci e tanta felicità in famiglia. Periodo festivo ma soprattutto tempo di bilanci.
Il blog ovviamente sfoggia solo un rinsecchito agrifoglio per restare in linea con la crescente recessione, ma comunque festeggia un traguardo impensabile: siamo riusciti ad arrivare al panettone e non è del tutto esanime. Almeno nelle apparenze.
Voglio guardare al bicchiere mezzo pieno e con questo, passare ai ringraziamenti.


WILLY: grazie per il caldo supporto dato. Non mi sarei mai aspettato veramente un post scritto da te (o da chi in tua vece), ma sono rimasto piacevolmente impressionato dai tuoi commenti in osteria. Essenziale e sintetico.
Sacchi..... 3!

STEPHAN: un ectoplasma. Forse una creatura mitologica sarebbe più rappresentativa.
N.C.

MISTER: alunno diligente se stimolato in modo adeguato, tendenzialmente apatico. Potenzialmente brillante riesce in modo marginale a far emergere le sue qualità, limitato anche dalle precarie condizioni fisiche in cui si trova da molto tempo. I pregevoli fuochi fatui estivi gli consentono, comunque, di ottenere una risicata sufficienza. Mister, stasera che regalo mi porti? Guarda che ho fatto allargare il camino ci dovresti passare...

LA NONNA
: non compare direttamente tra i collaboratori ma è giustificato: è tuttora in coma farmacologico a causa di un incidente capitatogli mentre si apprestava a ritirare i suoi sudati 40 euro con la nuova fiammante social card. Lo aspetteremo fiduciosi in cima al panevin.

ALDO: a lui metto 10. Impreziosisce con tocchi di genio il blog, mai banale. Padroneggia in modo disinvolto la lingua italiana, anche se è argentino e vive in Italia praticamente da una vita. Meglio anche di Schumacher. Aldo per Natale mi regali una copia della tua tesi?

STELVIO PARIS: estro e sregolatezza. Un Ezio Vendrame dei nostri tempi. Post criptici, a volte di difficile interpretazione, ma con uno spessore morale profondo. Vorrei dare un 7, ma prende 6. Sebbene la sua presenza sia ancora incontestabilmente certa, si è prostituito alle mode, facebook in primis, trascurando progetti che lo avrebbero consacrato agli occhi della comunità (n.d.r. angolo della posta). Eterna promessa.

MAGO DI QUOZ: la sua natura bizzosa ed anticonformista lo ha portato ad intraprendere progetti di natura politica e quindi a dedicare meno tempo qui. Il suo contributo alla nascita del blog è stato fondamentale. Andate a visitare il suo farneticante blog politico http://ilmagodiquoz.ilcannocchiale.it . Essenziale come la Squibb o un Breezeeer.


Infine vorrei ringraziare anche FANTA, per la costante presenza nella chat board. In verità avrebbe ricevuto anche un invito ad unirsi ai collaboratori ma essendo ingegnere (iscritto al prestigioso albo degli ingegneri) come mi ha spesso ricordato in varie occasioni, ha dei problemi con la procedura (complicatissima) di registrazione oppure semplicemente non ha il tempo per scrivere due righe. Fanta mi aggiornerai....aspetto un feedback. Ma va a da via i ciap!


Spero di non essermi dimenticato di nessuno...
Buone Feste a tutti!!!

giovedì 6 novembre 2008

martedì 7 ottobre 2008

Togon VIP

Buondì gente, quello che vi posto oggi è solo l'introduzione di quello che sarà, in parte, l'argomento del post che pubblicherò nei prossimi giorni. (ma sì forse anche no)
Anche tra i VIP ci sono dei togon ed il video documenta appieno quello che sto dicend
o, in verità è un pò datato e mi ci sono imbattuto quasi per caso, ma non posso non notare analogie e peculiarità del più classico fine serata del togon universitario. Se sostituite al panino un bel piatto di fagioli in scatola (con tanto di tonno e schifezze varie) ed una voce rantolante fuoricampo, non quella di una moralista rompicoglioni, bensì il vostro clone etilico che vi biasima perchè gli avete fumato l'ultima cicca o perchè nella dispensa non c'è più caffè. Oppure perchè hanno tagliato il gas e non vi siete mai chiesti il motivo per cui non avete ricevuto una sola bolletta negli ultimi 4 mesi... déjà vu?
Adesso però vi sto rovinando la sorpresa, quindi andatevelo a vedere e non rompetemi la nerchia


lunedì 18 agosto 2008

Raisport in grande spolvero all'inseguimento delle emozioni olimpiche: l'evento è stato preparato da anni, i commentatori e i telecronisti hanno fatto i compiti, annotando anche la più cavillosa naturalizzazione della pesista kirghiza sposata al cestista angolano. A Bizzotto s'è allargata la voglia alla tempia a forza di guardare tuffi, Lollobrigida ha sudato per sedere al trono che fu di Bisteccone nelle tribune del canottaggio, Bragagna ha picchiato selvaggiamente moglie e figli per mesi, Fioravanti s'è allenato commentando anche le corse delle lumache, Cassani ha fatto 32 volte il giro della Cina in bicicletta, Mattioli ha attaccato briga con chiunque, ma le ha prese da Bragagna.
Insomma, sembrava tutto pronto, lo sferragliante carrozzone
oliato fino all'ultimo pistone per seguire i trionfi degli azzurri ma, ahi loro, non avevano fatto i conti con lui.


Un omino piccolo, raccolto su se stesso, all'apparenza innocuo ma dall'occhio cattivo, lucido di umori maligni; Marino Bartoletti da Forlì.
Inopportunamente riesumato dal neodirettore De Luca, il pernicioso sentenziatore ha fatto ritorno ai microfoni ed alle telecamere, sfogando la frustrazione di anni di esilio catodico in un turbina
re di baffi e macumbe che ha travolto lo sport azzurro con la forza di un uragano.
Inenarrabili i suoi danni al ciclismo, con i commenti di Giro e Tour che hanno portato alla scomparsa quasi definitiva di successi tricolori: cadute, squalifiche e ritiri hanno decimato i pedalatori italiani.
All'Europeo sappiamo com'è andata, ma De Luca, sprezzante del pericolo, forse attratto carnalmente dal baffo tenebroso, l'ha piazzato sul divanetto di Olimpiche Emozioni: le medaglie azzurre non arriveranno alla metà di quelle conquistate ad Atene, i canali in streaming sono saltati, i commentatori soffrono di misteriose amnesie, galeazzi ritira i suoi j'accuse e scompare dal video.


Qualche chicca dei mesi scorsi:
Bartoletti beatifica il moderato aumento dei diritti umani e delle libertà individuali in Cina: dopo tre giorni l'esercito cinese invade il Tibet seminando il terrore;
Bartoletti si rallegra della situazione geoclimatica in Sol levante: due giorni dopo uno spaventoso sisma devasta le regioni centrorientali cinesi, ed un'insolita serie di piogge provoca allagamenti e inondazioni;
Bartoletti loda la pulizia degli atleti azzurri: nei giorni seguenti du
e ciclisti ed uno spadista vengono pizzicati all'antidoping e cacciati dall'Olimpiade;
Bartoletti elogia il velocista cinese Liu Xiang, e profetizza il suo oro con tanto di record mondiale: il malcapitato atleta si infortuna, gettando il Paese nello sconforto.
Quindi lo posiiamo dire: Marino Bartoletti porta sfiga.



MARINO BARTOLETTI PORTA SFIGA
MARINO BARTOLETTI PORTA SFIGA
MARINO BARTOLETTI PORTA SFIGA
MARINO BARTOLETTI PORTA SFIGA
MARINO BARTOLETTI PORTA SFIGA




mercoledì 9 luglio 2008

Venerdì 18 Luglio: Summit dell'aristocrazia mondiale a Udine

Ormai i grandi media mondiali danno le spalle al G8 di Tokyo poichè a Udine si festeggia il grande summit delle celebrità mondiali. In occasione della laurea di un clandestino si ritrovano grandi uomini del panorama politico come il governatore della California, il presidente della Repubblica Licio Gelli e il futuro presidente degli USA Chuck Norris, e celeberrimi attori famosi con la panza e il baffetto. Il mondo dello sport non sarà certamente assente in quanto sono attesi Hulk Hogan e il suo vecchio e caro amico/rivale con la bandana. Atteso anche il Presidente del Consiglio Giorgio Panto. Poichè l'italiano non è il mio forte, l'invito finisce qui in quanto non ci sono altre parole a disposizione nel vocabolario di questa redazione.

Quando: venerdì 18 Luglio
Luogo: il Black Stuff
Ore: verso sera
Menu: birra

venerdì 27 giugno 2008

Aldo, quante pacche!!

E' giunta voce che il nostro carissimo Aldo, quell'extracomunitario sudamericano che tutti voi sfortunatamente conoscete, dovrebbe portare a termine il suo CICLO universitario tra il 14-18 del mese di luglio.
Poco altro è dato a sapere, (sai che novità) ma credo che abbia lavorato, con ottimo profitto, su un progetto di dimensionamento per carretti adibiti al trasporto mulattiero andino (VEDI FOTO A DESTRA).
Aspettiamo ulteriori informazioni sull'evento....
Una sola cosa è certa: la massiccia quantità di pacche e lividi vari che avanzi da tutti noi. Io, fossi in te, firmerei una bella assicurazione! Innoresaaa

giovedì 19 giugno 2008

La battaglia di Klagenfurt

In questi giorni la febbre degli europei di calcio ha raggiunto ovunque soglie elevatissime nel vecchio continente, una forma patologica che ha colpito anche questo blog ed il sottoscritto. L'occasione di far parte di questa enorme celebrazione a pochi km da casa si presenta forte e un calendario che presenta un Croazia-Polonia a Klagenfurt rinvigorisce anche un flemmatico Bradipo. Aaah la Polonia! Per me quasi una seconda casa.
Ed è così che lunedì parto alla volta della Carinzia assieme a due amici, per quella che sarà l'ultima partita dell'europeo che si giocherà qui. Il carozzone nelle prossime fasi andrà a trasferirsi a Basilea e Vienna, quindi questa è l'ultima opportunità per vedersi una partita senza macinare troppi chilometri.
Giungiamo a Klagenfurt alle 20, per le strade casino ma non troppo per essere l'europeo. Riusciamo a parcheggiare vicino all'università: secondo le indicazioni di un zelante poliziotto locale per raggiungere lo stadio solo 2 km a piedi. Nel sistema metrico decimale degli austriaci.
Prima di incamminarci verso la bolgia ha luogo l'investitura: indossiamo vecchie maglie della nazionale polacca e i copricapi biancorossi marchiati POLSKA stile vichingo, cimeli delle passate campagne in terra polacca.
Durante il LUNGO percorso che ci condurrà allo stadio incontriamo vari tifosi austriaci che speranzosi di vincere contro i cugini teutonici, inneggiano dei cori creando la classica atmosfera della festa della birra. Gli austriaci, infatti, hanno vari tendoni dove trasmettono la partita dell'Austria e (guarda caso) uno di questi è dislocato proprio vicino alla zona dove abbiamo parcheggiato.
Nei cartelli che si presentano lungo la strada le parole lasciano posto alle sigle numeriche: lo stadio è 5, i parcheggi bk4P1, per i cessi WC3bl2.
21432asd 2232 qw244fj3, quindi.
Dopo aver recitato il rosario più volte, rinnovandolo nelle forme (tirando in ballo anche Pamperada, sicuramente tifoso Krucco, per ulteriori chiarimenti sul nome chiedere a Stelvio), raggiungiamo gli ingressi dello sfavillante Klangenfurt-Worthersee. Da subito noto che i plotoni dei tifosi croati la fanno da padrone: sono ovunque. Credevo che le tifoserie avessero differenti ingressi. Niente di più falso. Ed i tifosi polacchi sono in netta inferiorità numerica rispetto agli slavonici. Le cose si mettono male. Nutriti gruppi di barbarici microcefali tendono ad irriderci, alcuni mimandoci una colossale sconfitta altri scimmiottando che l'europeo lo vinceranno loro. Incuranti rispondiamo con sorrisi smaliziati, il sorriso irridente intriso di quella superiorità di chi in bacheca ce l'ha qualche coppa. Il sorriso dei campioni del mondo.
Nel frattempo i bagarini fanno pressing e fluidificato lungo le fasce cercando di piazzare gli ultimi biglietti visto che la partita è iniziata da un paio di minuti.
Ed è qui che inizia il teatrino. Contrattazione dura, espressioni di sgomento, gesticolazioni convulse, incazzature, sdegno, falsi atteggiamenti rinunciatari. Alla fine riusciamo a spillare 3 biglietti a due bagarini per 40 € l'uno. E' quasi un miracolo, ma visto che la partita è già iniziata e la posta in palio scarsa non c'è da meravigliarsi del crollo dei prezzi.
I posti non sono vicini anzi sono dislocati in zone completamente diverse. Qui ci dividiamo dandoci appuntamento a fine partita ad uno degli ingressi.
Entro con perquisizione leggera (devo dire blanda per il genere di evento), e raggiungo il mio posto: stand blue entrance nord 1 level 1 block A14b row 18 seat 7. Semplice, no?
Quando finalmente raggiungo il mio posto, l'agghiaciante verità: i miei vicini non sono due slicchiere polacche bensì trovo Boris e Dragan. Uno per parte, due angeli custodi. Guardano malissimo il mio copricapo polacco e realizzo che -per stavolta dai, il cappello è meglio se lo metto in tasca..-
Dragan e Boris sono quelli della peggiore specie: grossi, tarchiati, brutti, alito putriscente tipo cane morto, modi di fare da galeotto e sono, naturalmente, straunti. Si dimenano continuamente, si diventono a sfottere gli avversari ad ogni occasione e fanno sfoggio del loro nutritissimo vocabolario di bestemmie e parolacce (quelle che conoscevo le ho sentite tutte). Per fortuna non tendono ad interagire col sottoscitto, ma mi tengono d'occhio, sembrano aspettare un pretesto per rompere i coglioni.
Purtoppo quel pretesto non arriverà mai: la partita è bruttina, la Polonia è fiacca e alla fine cade sotto i colpi degli avversari. Lo stadio è una figata: oltre ad essere tutto nuovo di zecca e strapulito offre un'atmosfera unica e suggestiva, sembra di essere parte di un corpo gigantesco multicolorato che si muove continuamente. Credetemi che le strutture dello stadio sembrano vive.
Pian piano riesco ad abituarmi agli angeli custodi e mi accorgo che nelle vicinanze ci sono anche alcuni compagni polacchi (con relativa ciccia) anche loro ben messi, quindi mi rassenero. Fininirebbe con un X. Inoltre ci sono steward e poliziotti ogni 10 metri quindi è improbabile che succeda qualcosa anche se i tifosi sono mischiati tra loro.
La partita si fa sempre più sonnolenta quindi la mia attenzione passa su altri particolari: la maschera di Beenhakker, il passo dell'oca di Bilic, il video wall dove ogni tanto passano alcune immagini di Austria-Germania. Il goal croato mi riporta all'inferno: i croati iniziano a dare il peggio di sè e non solo quelli nelle mie vicinanze. Un animale riesce a devastare una poltroncina dello stadio e gli appicca fuoco per poi gettarla in direzione del campo. Veramente un genio. E meno male che si erano già qualificati.
Una sempre più arrendevole Polonia diventa addirittura rinunciataria alla notizia del vantaggio tedesco. A partita finita le orde slave invadono le baracche attorno allo stadio e noi si decide che è meglio tagliare la corda verso lidi più tranquilli. Raggiungiamo il tendone degli austriaci visto in precedenza, pensando di trovare un ambiente depresso vista l'eliminazione. Invece è super baldoria stile Erasmus vecchi tempi: gente strafestante, tutti ballano ovunque con chiunque, ragazze che rotolano per terra da quanto sono ubriache. Gli austrici hanno metabolizzato istantaneamente l'eliminazione e festeggiano con croati,tedeschi e polacchi. Robe che in Italia te le sogni. Coinvolti dai fiumi di birra e dalle danze diamo commiato a tarda ora per far ritorno nella triste patria natia: adesso tocca a noi fare il miracolo.

Alè Bisteccone andiamo ad arrostire i galletti, alla faccia di quel gufo di Bartoletti.

lunedì 16 giugno 2008

Se alle porte di Vienna ci fosse stato Gianni...

La partita volgeva al suo triste epilogo, mamma li Turchi stavano andando a casa, come secoli fa, ancora una volta fermati alle porte dell’Europa che conta. La partita scorreva ormai su binari prestabiliti e fra una birra e una Annalisa che ricorda lo sbarco dei Turchi a Marano Lagunare, stavamo per andare a letto. Quando dal nulla la voce del profeta Cerqueti: “L’allenatore della Repubblica Ceca, Bruckner, saluterà la squadra alla fine di questi europei, quindi questi sono i suoi ultimi minuti sulla panchina della Cechia”. Imbarazzo di Collovati (che finalmente sta zitto), e il nostro neocorvo si corregge dopo qualche minuto di silenzio “Si, intendevo per questa partita”. Sappiamo tutti come è finita, la macumba è inesorabilmente calata su Bruckner , Check e la Repubblica Ceca tutta. Grazie Gianni, all’est qualcuno ti ama.

venerdì 13 giugno 2008

..per chi suona il campanile...


...o da quale campana, o pulpito, fai tu.
Grazie della lectio moralis et acconciaturis.
Chissà che i rintocchi prima o poi non raggiungano chi di dovere...
(sempre che chi di dovere non sia in altre faccende affacendato...)


Un ammiratore dei Suoi successi sportivi e ludici.

Gli sconvolti del fantaeuropeo

Era un periodo di magra in casa Togon, in mezzo a vite di teste ormai messe apposto (se non si considerano le acconciature del magodiquoz) ecco che ti arriva il fantaeuropeo. I primi rintocchi a morto delle suddette teste li comincio a sentire una mattina, mentre mi appresto a dirigermi al lavoro, un sms, chi mai sarà? Il Neo padre che non mi scrive niente (è una licenza per rendere il phatos della storia) di Isabel ma mi scrive per dirmi che ha Villa... Villa? Intenderà mica il giocatore della Spagna? No dai, non è possibile in piena notte che pensi a Villa... Arrivo al lavoro e ormai sono un maestro nel trovare il blog dei togon tramite gooogle e la magica chiave "casa togon". Il blog è da mesi ormai come una di quelle scenografie del far-west in cui c'è il deserto, il vento e quei rotoli di cespugli che non so come si chiamino... e la coppiadi avvoltoi gracchianti.
E invece scopro che c'è vita, c'è efervescenza intellettuale, addirittura faccio una battuta sui gruppi al molle e lui mi risponde stizzito... se gli avessi dato un pugno in faccia magari non se ne sarebbe manco accorto. Per non menzionare il ritorno di due grandi classici, la prefica Piovesana a piangere il morto per quei 2 euro che mi dovrà dare, e i lunghi silenzi alla Celentano, carichi di stizza del mago di Quoz. Non regge lo smacco, egli che fà sempre il fine commentatore di ogni partita... scoprire di non capirne niente lo ha lasciato senza parole. Sei la nostra Morace, solo con meno baffi. Mi piacerebbe parlare delle fantainvenzioni di Stephane e Willy, ma il primo si sfonda, come già detto, mentre il secondo sfonda le sue extracomunitarie. Loro non hanno tempo, son ragazzi. Annalisa fa da contorno alla manifestazione (forse anche da primo e secondo), segue svogliatamente gli eventi salvo poi stupirsi che le sue squadre chiudono tutti i gruppi, carramba che sorpresa.Per ultimo lascio me stesso, mi scopro a pensare che se non avessi dato fiducia all'Italia, se avessi messo Lehmann in porta (... Lehmann...) avrei qualche punto in più... se non avessi messo Materazzi... insomma se io se lei. Ma il punto più basso ieri sera... Mastico amaro perchè il mio squadrone (...) ha incassato due gol... ma all'improvviso un raggio di sole... gol della Germania e il mister scatta come al gol di Grosso in finale... Podolskiiiiiiiiiiiiiiii... Annalisa + Tilio: 0_0 + 0_0.

domenica 8 giugno 2008

At last more breathing room for the empire

Eccomi, lo so che è passato un sacco di tempo, ma ho dovuto riavviare i motori della petroliera e non è stato facile con quello che costa il gasolio in questo periodo. So che tutti fremete dalla voglia di sapere novità sul gossip, quello caldo dell’estate, le nozze del mister, ma per questo primo post prendo ispirazione dal nuovo Blog del Quoz, la politica.

Leggendolo mi sono accorto che io non percepisco le cose come lui, io non sono depresso per il nuovo governo, no ho la rabbia dentro, non ho la voglia di spaccare tutto o di mettere timidamente fuori uno striscione, anche perché nel posto dove vivo chi lo leggerebbe? Io non sento niente, nel vero senso della parola. Non vedo facce sorridenti, non sento che va tutto bene, non urlo arrabbiato, io non posso fare niente, sento solo un silenzio assordante.

Dove sono i rifiuti di Napoli, gli stupri a Roma, i disoccupati, l’economia che non va? Sono spariti dalla televisione, da internet dalle radio... è tutto risolto?

L’ultima cosa che ricordo è la conferenza dopo la riunione di Napoli, tutto sembrava andare bene, mi ero quasi convinto che forse questa volta non l’avremmo presa nel solito posto.

Ma poi cosa succede? Dentro quelli che entrano in Italia clandestinamente, al rogo quei pezzenti! Uno si dovrebbe chiedere cosa vengono a fare in un paese come il nostro... sarà magari perché dove vivono se gli va bene mangiano una volta al giorno, mentre se gli va male gli staccano la testa con un machete.

Oh qua abbiamo problemi eh... le ricariche del telefonino costano, i ristoranti costano, noi non abbiamo intenzione di mantenere questa gentaglia solo perché da 500 anni li deprediamo!

Ma cosa fanno la gran parte di questi pericolosi criminali quando vengono in Italia? Quali lavori di prestigio rubano ai MIG (Man in Green)... raccolgono pomodori, puliscono sederi di vecchi, si spaccano la schiena nella concerie. Fanno i lavori più schifosi... quelli che non vogliamo fare ma che qualcuno deve fare per noi.

Via il ricongiungimento familiare, va bene che ti permettiamo di vivere da servo della gleba in Italia, ma siamo così buoni da non costringere anche la tua famiglia a sopportarlo. E se ti mancano gli affetti, il sesso e la compagnia, non ti preoccupare, la domenica pomeriggio (che è l’unico giorno di riposo per voi nuovi schiavi) puoi scegliere fra buona domenica e domenica in.

Ma a noi gli immigrati servono, perché è più facile dare la colpa a loro se siamo nella cacca fino al collo... non vorremo mica darla a noi sta colpa? A chi dopo 50 e passa anni di Repubblica vota ancora per le stesse facce e peggio sono meglio è... Come dice un giornale di Los Angeles, avere la fedina penale sporca è un requisito fondamentale per entrare nel parlamento della Repubblica Italiana.

Se ce l’abbiamo tanto con gli stranieri, uno pensa che quelli che commettono reati veri stiano in prigione... ma no, le leggi sono fatte per far uscire gli amici degli amici e quindi quello ubriaco che ammazza le persone per la strada lo mandiamo al residence, gli stupratori fuori perché le leggi sono tanto complicate che nemmeno i giudici riescono a fare tutte le formalità necessarie. Quelle belle formalità che permettono di mandare tutti i processi a puttane. Perché non è importante di cosa sei accusato, ma la forma e i tempi in cui il mastodonte della giustizia te ne chiede conto.

Ma ora ci sono le pene draconiane per le intercettazioni telefoniche abusive! Bene giusto! Ma tutto il resto? I reati finanziari? Com’è che rischio di prendere 5 milioni di euro di multa e 3 anni di galera se scarico da Emule mentre se falsifico il bilancio di una multinazionale mi mandano in parlamento?

Però una cosa positiva c’è, quella gnocca della Carfagna che ci permette di avere almeno il record del ministro più bello del mondo. Si agita sensuale sussurrando dolci parole al popolo italiano. Ho solo un problema... se solo potessi vederla e sentirla... se solo potessi parlarle...

L’ALLEGRA COMBRICCOLA #1


Sono partiti gli Europei Austrosvizzeri, e con essi s’è messo in moto lo sferragliante carrozzone di RaiSport. Puntuale, è arrivato il primo caso umano.

Sandro Mazzola, già figlio di suo padre e gloria italiota, versa in condizioni disperate già dopo la prima giornata di eurocoppa: con i miei occhi l’ho visto spegnersi commento dopo commento, rubrica dopo rubrica; ma entriamo nel dettaglio.

Ore 9.00Euro Mattina - RaiSport più (conduttore Mario Mattioli): un vetusto ma pimpante Mazzola ci introduce alla giornata inaugurale, con un paio di facili pronostici ed un ampio sorriso sotto il baffo canuto.

Ore 14.00Dribbling Europei - Rai2 (Paola Ferrari): il mortifero Bartoletti, re dell’aforisma gutturale, non manca di interpellare un Mazzola in evidente astinenza da pennichella post mensa Rai riguardo le partite di giornata e l’eventuale esclusione di Materazzi; le occhiaie di Sandrino si fanno più marcate, l’eloquio lievemente strascicato.

Ore 17.10La partita in diretta – Rai1 (Franco Lauro): a una prima occhiata Mazzola sembra in ripresa, ma è solo un’impressione. Ben presto, travolto dell’esagitato Lauro, Sandro si rannicchia nella poltroncina, balbettando timidamente l’ennesima opinione sul cammino europeo di Svizzera e Portogallo; al termine del primo tempo della partita, incartapecorito, riesce ad esalare la sua opinione riguardo la prestazione di Ujfalusi. Uno stralunato Lauro lo mitraglia di banali domande anche al termine dell’incontro.

Ore 20.00 – Euro sera – Rai3 (Franco Lauro): sordi ad ogni sentimento di rispetto verso gli anziani e di umana pietà, il direttore De Luca e PsycoLauro stringono il mite nonnetto nell’ennesima morsa opinionistica. Mazzola si è fatto più rinsecchito e scavato che mai, è esausto, gli occhi spalancati in una terrificante, drammatica richiesta di compassione che non arriverà. Pur nel deragliamento totale, da buon soldatino riesce in qualche modo ad accompagnare il telespettatore verso Portogallo – Turchia.

Ore 20.45 – Telecronaca 2ª partitaRai1: dallo studio di Vienna, un atterrito Mazzola lascia commentare il primo e il secondo tempo della partita a un Bartoletti dall’occhio brillante, incurante o forse compiaciuto della tragedia umana che si sta consumando a pochi centimetri da lui; a guardar bene Mazzola, viene da chiedersi cos’è che lo tenga ancora in vita, appollaiato sulla seggiola come un vecchio barbagianni, e viene da pensare a tante cose, alla potenza della natura, ai miracoli della medicina e della farmacologia, ai vecchi pellerossa che si ritiravano in un teepee sulla collina per affrontare da soli, con dignità, l’oscura Signora.

Ore 23.10 – Notti Europee – Rai1 (Jacopo Volpi): di fronte al parterre de rois schierato in seconda serata dalla corazzata Rai, diretto da Jacopo Ricky Memphis di Saxa Rubra, Mazzola concede solo un cammeo, ma sono momenti di vero dramma. Antico, smunto, ossuto, gli occhi fuori dalle orbite, sembra incarnare in sé la fatica e la sofferenza di generazioni di sconosciuti antepassati. Esausto, moribondo eppure ancor docile, sopporta l’inumano accanimento con la mansuetudine di un vecchio ronzino, ligio al dovere, spaventosamente pacato.

È la fine della prima giornata del campionato Europeo: gliene mancano altre ventidue.

giovedì 5 giugno 2008

Gossip

Cari amici,
dopo tanto tempo torno a scrivere due righe, più che altro per il rispetto che porto verso Quoz. Infatti è noto a tutti (alme
no a quelli che vengono a leggere il blog ogni tanto) che il Bizzoso ha messo su un bel blog politico ove quasi quotidianamente tira palate di merda ad un sistema politico sempre meno degno di chiamarsi in questo modo. A ragion veduta. Comunque consiglio a tutti di darci un'occhiata che non fa mai male.

Non continuate a nutrirvi delle tette della Arcuri, delle colonie di Catan, delle vicende di quel fallito di Moratti (con i soldi spesi per l'inter negli ultimi 10 anni avrebbe potuto sfamare 2 o 3 stati africani) o delle ultime dichiarazioni di Carla Bruni che critica costantemente l'Italia in tutto per continuare a farsi mantenere da quell'altro mangiarane transalpino. Come se quello fosse il paradiso terrestre.

Tra le varie novità, o presunte tali, che circolano in questi giorni mi è giunto all'orecchio un gossip che lascia poco all'immaginazione: il mister avrebbe deciso di convolare a nozze.
Non so se sia vero, ma visto che questo blog è stato creato principalmente per essere luogo di comunicazione del popolo togon, pregherei il triste soggetto in questione di darci in prim
a persona la conferma di questa, oramai insistente, voce di corridoio.

La notizia, se confermata, avrebbe dell'incredibile. Mi spiego meglio: eclatante non sarebbe il fatto
di aver preso la decisione di sposarsi bensì di aver dato al mondo, che lo credeva oramai in stato vegetativo, un segnale di vita. Forse non lo abbiamo perso. I tempi in cui Ronaldo faceva le "veroniche" con i sacchi dell'immondizia applaudito dai poliziotti udinesi se ne saranno anche andati, ma vederlo colpito dalla sindrome di Catan dava un forte senso di sconforto a tutti quelli che avevano avuto il piacere/dispiacere di incontrato un tempo, quando ancora era in possesso delle sue facoltà intelettive. Speriamo sia l'inizio della fine del tunnel. Vecchia petroliera noi vogliamo crederci. Se sei ancora vivo batti un colpo.

mercoledì 28 maggio 2008

Ho Aperto un blog..

Cari Togons letargici e ritardati,
volevo informarvi che c'è:

http://ilmagodiquoz.ilcannocchiale.it/

tanto lo so che a voi non ve ne frega una emerita cippa.
Perciò lo scrivo qui e adesso perchè:

a) sennò nessun altro scrive un'emerita cippa su questo blog
b) così almeno colgo l'occasione di ricordarvi quanto siete delle cippe.. (se mai ce ne fosse bisogno)
c) che cos'è una cippa?

blah... ma che vi parlo a fare...

mercoledì 21 maggio 2008

PENSIERINI DI PRIMAVERA..

Ancora non riesco a farmene una ragione. Le elezioni sono trascorse ormai da un pò, ed il vento è cambiato: naturalmente tutto sta andando a gonfie vele. "Tutto per bene". Lo si può notare ormai ovunque, dalle faccette che sono ricomparse gaudenti come non mai, sbocciate puntuali come rondini nere su campo azzurro. A reti unificate.
Tuttavia, incalzato dalle recenti boccate d'ossigeno iberiche - ormai l'opposizione parlamentare la deve fare il PSE spagnolo... - mi chiedo: ma non c'è una specie di ritorno elettorale tipo Coppa UEFA, in cui noi miseri italiani si possa votare Zapatero??





Perciò, approposito di Coppa, come non congratularsi con il Milan per il trionfale ingresso in Uefa: miei cari amici rossoneri, ogni tanto bisogna anche giocarle le partite, non sono mica tutti "premurosi" come i Cugini interisti che te le porgono su un piatto d'argento...





Ah già l'Inter dell'Amareggiato, quell'Inter che non ha schierato i suoi uomini migliori contro il Milan perchè, a detta dello stratega Mancini, "erano diffidati e la domenica successiva ci sarebbe stato il Siena.." (Sic!). TEMIBBILE! Già, perchè vincere con 2 settimane d'anticipo il campionato e far fuori il Milan dalla Champions pareva brutto per un cuore nerazzurro. E infatti s'è visto che domeniche da cardiopalma! Soprattutto Palma. Tuttavia l'Amareggiato ha avuto modo anche nella vittoria di confermarsi tale: sono tutti contro di lui, poverino.
Magari prima di combinare le partite, si assicuri di aver combinato prima anche lo Scudetto. Ecco, questo, Moggi non lo avrebbe mai fatto... possibile che qui non s'impari mai nulla??


Perciò attenzione, che certe ingenuità alle volte si pagano.

Ah già ma siamo in Italia, il Paese delle opportunità.
E che Opportunità!! Pari almeno a 2: slinguazzare la Destra o la Sinistra. **


E con 2 opportunità così, come si fa a non farle amministrare da una come Lei?


Comunque ringraziate che sono io e non una moltitudine.
Salutiamo Ermete, Walter, Piero e Paolo: buon letargo a tutti! Ci risentiamo fra 5 anni (forse) quando ritornerete a mendicare altri voti:
sarà più facile che un ago grosso come un cammello vi entri nel culo, che voi in Parlamento...





**(naturalmente, chi di dovere, per non "rompere il clima di dialogo", lecca un pò qui e un pò là, con fremiti orgiastici, dove piglio piglio! - più che par condicio, porn condicio..)

lunedì 5 maggio 2008

Benvenuta Isabel!!!


Alle ore 17.58 di oggi 5 maggio 2008, 4.2 kili, 53 centimetri:

ecco la prima nipotina Togon!!

Congratulazioni alla mamma (ed anche un pò al papà..)

domenica 4 maggio 2008

La partenza

Finalmente giunto nella tanto agognata camera da letto, Fanta rimase colpito dalla sfarzosità che la stanza emanava in ogni suo angolo. Tutto era curato fin nei minimi particolari: gli antichi mobili restaurati, i rinomati tessuti che componevano gli arredamenti, gli oggetti pregiati che provenivano da ogni parte del mondo. Il giovane pensò subito che il conte aveva organizzato le cose in grande, chissà come doveva essere il resto della nave...
Ora la prima cosa da fare era avvisare lo zio del suo arrivo, il quale era a bordo già dal primo
pomeriggio.

Bhra Di Po' si trovava nella sala da gioco principale, quando ricevette la telefonata del nipote.
Cercò di congedarlo frettolosamente concordando un appuntamento a cena, poiché era nel bel mezzo di una partita di poker e non voleva essere disturbato.Il poeta nutriva una profonda passione per il gioco d'azzardo. La sorte avversa e l'eccessivo piacere per il rischio, che spesso gli inebriava la ragione, lo avevano portato in passato a vivere spiacevoli situazioni. Col tempo aveva imparato a controllare la feroce sete del gioco, a discapito dell'immensa fortuna accumulata dai diritti delle sue celebri pubblicazioni. Ridotto a marchettare opere commissionate dagli editori per soddisfare i propri vizi ed assicurarsi l'agiato stile di vita divenuto oramai irrinunciabile, ostentava più di quello che realmente possedeva per mantenere un minimo di parvenza, peculiarità essenziale per poter essere accettato in quel mondo dorato.

Al sol
ito, quella sera la dea bendata aveva deciso di baciare qualcun altro: un chiassoso damerino che stava giocando alla roulette francese. Brha Di Po' lo osservava infastidito, con sguardo carico d'invidia. Si trattava niente meno che del brillante matematico svizzero Arnaud Matiz, tipo eccentrico, poco incline a curare i rapporti sociali ed ad ogni qualsidica forma di galateo. Era stato invitato al Galà per la smisurata fama derivata dalla pubblicazione delle sue ricerche, grazie alle quali aveva ottenuto prestigiosi riconoscimenti internazionali e grande visibilità anche aldifuori dell'ambito puramente scientifico.
Arnaud aveva accettato con tiepido entusiasmo l'invito all' inaugurazione del Pektrotanic, per lui rappresentava solamente una seccatura. Fu allora, che per non annoiarsi
durante il viaggio e per risarcirsi del prezioso tempo inultimente perso, ideò un sistema di vincita alla roulette. Quest'ultimo, manco a dirlo, si rilevò ottimo: le sue continue vincite stavano alleggerendo in modo considerevole le casse del casinò.
Brha Di Po' con le scatole piene e le tasche vuote, decise di andare a bere qualcosa al bar situato nell'adiacente salone principale.Vicino al bar, c'era uno dei tanti accessi di servizio alle cucine. La cucina era in piena attività e si poteva perfino respirare nell' aria l'agitazione dello chef. Le sue lamentele, non molto pacate, ribom
bavano per tutta la cambusa. Le sue invettive erano principalmente indirizzate verso i suoi diretti aiutanti, cui andava biasimando scarsa qualificazione e serietà. Le particolari circostanze del momento lo davano inviperito nei confronti del responsabile del magazzino scorte: erano stati avvistati già da un paio di giorni dei topi che ancora giravano indisturbati arrecando numerosi danni. Nelle loro scorribande, gli iniqui roditori avevano già deturpato un paio di prosciutti e uno speck. Lo chef Valentino Scoglio, conosciuto nell' ambiente come "il professore" per la maestria con cui preparava i suoi piatti, era italiano. Le italiche genti, si sa, sono in genere di natura mansueta, legate ai valori della famiglia e poco amanti delle tribolazioni in genere. Questo finché non si toccano le due o tre cose alle quali sono particolarmente sensibili, in quel caso diventano sanguigne e la loro latinità ha il sopravvento sulla ragione. Il cibo è una di queste.

In quel momento si poté udire un fortissimo boato: i marinai avevano tolto gli ormeggi e la nave si apprestava a salpare. Sul ponte ammassati diversi passeggeri salutavano i famigliari o amici che li avevano accompagnati al porto. L'enorme frastuono e le urla concitate avevano distolto, per qualche istante, lo chef dai nefasti pensieri che lo avevano tormentato durante tutto il giorno.
Era già da
lla tarda mattinata, infatti, che "il professore" le cantava all'ospite speciale, considerato da tutti il fiore all'occhiello dell'intera serata, un famoso pianista inglese. Costui si era permesso di mettere voce sulle scelte per il menù servito durante il suo spettacolo: un rospo tremendamente amaro che lo chef dovette ingoiare per non rischiare di far saltare la cerimonia della prima sera di viaggio.
Chistopher Breezer era arcinoto per il suo innato talento musicale e la genialità dei suoi brani, ma non meno per il suo carattere estroso, bizzoso e naturalmente, capriccioso. Era la classica prima donna: pretendeva d'essere sempre accontentato in ogni sua richiesta e tutto gli era insindacabilmente concesso.

In sala Brha Di Pò sorseggiava svogliatamente il suo drink. L'occhio gli cadeva sul personale di servizio che stava f
inendo di allestire il palco per la serata, seguendo le direttive imposte dal maestro Breezer, quando improvvisamente s'accese l'interfono generale. Dopo qualche istante di silenzio, la voce roca del capitano catturò l'attenzione non solo dei passeggeri, ma anche dell'intero equipaggio. Era chiaro non trattarsi del classico benvenuto a bordo o del solito auspicio di buon viaggio.

martedì 22 aprile 2008

I Coglioni di Catan

Questo non vuol essere un post, ma un accorato appello volto a sensibilizzare gli italiani dal terribile giogo della dipendenza da giuoco. Una terribile piaga sociale, un'atroce e perniciosa assuefazione entro cui la stragrande maggioranza dei Togon è incline a parteciparvici attivamente e, sempre più assiduamente, con drammatici epiloghi. Il Catan non perdona: il 74% degli affetti non riesce tuttora, dopo anni di cure cliniche e farmacologiche, a raggiungere un livello di socialità accettabile. Pur essendo dettagliatamente accertato dall'OMS che il suddetto morbo affligge per lo più ceti sociali deboli, rancorosi, panciuti e nerchiuti(e perciò inclini alla gotta); tuttavia si sono riscontrati casi pandemici anche in presenza di elementi che presentavano caratteristici effetti della sindrome di Steffan (magrezza delle feci, altura post-meridiale, insclerizzazione avversa bicipitale). Tra i sintomi principali del morbo di Catan vi è l'ingrossamento scrotale susseguito da strascicamento pavimentale (con escorazioni) testicolare a danno delle persone attigue: è l'unica patologia che colpisce non il portatore ma coloro che lo circondano. L'epidemia di Catan, dovuta all'elemento patogeno SCAMBIORISORSA , non è facilmente arginabile ed è una delle minacce più preoccupanti per le prossime generazioni.
Si sviluppa dapprima in seno al soggetto affetto con un lento e progressivo piagnuccolamento, degenerando via via in un insopportabile quanto inesorabile vittimismo ed apologia della sconfitta. In seguito la fuga verso l'esterno, claustrofobia, deambulazione isterica, esternazione continuativa di voler togliersi le scarpe. Manie persecutive e logorrea. Vertigini d'impotenza ed elogi all'altrui virtù. Giunto all'ultimo stadio, il soggetto diventa irascibile e rabbioso: è in questa fase che avviene il contagio passivo.
Non esistono attualmente cure specifiche, ma solo effetti placebo e palliativi circostanziali.
La patologia si esaurisce quando il paziente dichiara la vittoria: si consiglia perciò di assecondare il malato durante tutto il decorso al fine di non aggravarne le condizioni.
Sono consigliati inoltre impacchi al cavallotto e abluzioni con sale e camomilla.


Sopra, a destra, persona affetta da morbo di Catan.

L' Araldo di Via Castellana....................

..............e l'Almanacco di Padre Polonio